Gestione non farmacologica del paziente affetto da diabesità – Articolo divulgativo per AILD

Il diabete mellito di tipo 2 (DM2), rappresenta una patologia in crescita esponenziale nella società moderna; si è infatti passati in Italia da una prevalenza del 2,9% della popolazione nel 1980 ad una odierna di circa il 5,9% che corrisponde ad oltre 3,5 milioni di persone.

Il termine diabesità‘ racchiude la combinazione di diabete e obesità, e sta ad indicare una sindrome unica che nella maggior parte dei pazienti appunto si verifica con meccanismi fisiopatologici analoghi; se il diabete favorisce e/o peggiora l’obesità, è vero anche il contrario. Tutto ciò ha portato sempre più a livello internazionale a parlare di una vera e proprio epidemia di diabesità nel mondo occidentale, soprattutto nei paesi più industrializzati.

Si possono e si devono fare tantissime cose sul piano non farmacologico per trattare questa patologia, fino anche a migliorarla consistentemente (si sta parlando naturalmente di diabete di tipo II e non in stadi avanzati di severa compromissione pancreatica).

Ne diamo una sommaria introduzione in questo articolo scritto con il Dott. Attilio Cavezzi e la collega Dott.ssa Sonia Croci per AILD – Centro Internazionale LIONS Ricerca sul Diabete – ALDO VILLANI